Vorrrei raccontarvi la mia esperienza sulla partecipazione all’ evento Atelier della salute che si è svolto nei giorni scorsi al policlinico Federico II di Napoli.
Mi dispiace un pò che l’iniziativa sia partita da Napoli e non dalla mia città, ma sono sicura che Università e Azienda ospedaliera di Padova si attiveranno presto in tal senso. Certa comunque, statistiche alla mano, che in quella regione c’è molto più lavoro da fare sul fronte alimentazione rispetto al Veneto.
La partenza: partecipo al food contest
Tutto è partito dopo aver visto sul web un contest dal titolo Dieta Mediterranea? Sì, grazie!
Si chiedeva di partecipare inviando all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli delle ricette in linea con la Dieta Mediterranea che dovevano mantenere delle caratteristiche particolari come la quantità di sale, l’utilizzo di alimenti poco raffinati e ovviamente contenere ingredienti mediterranei. Ho voluto partecipare come food blogger perchè abbraccio totalmente l’iniziativa, anche se non avevo esperienza di contest. Sono convinta che nel web siano molte le persone che si lanciano in sfide impossibili: saltare i pasti per fare dei digiuni prolungati, mangiare solo carboidrati o solo proteine. Inoltre, questi personaggi sono molti seguiti nel web, la conseguenza è una totale confusione, ogni giorno nasce una dieta nuova e c’è un’assoluta necessità di chiarezza. E’ vero che siamo in un periodo di transizione, che abbiamo imparato molto sui diversi ingredienti, sulle cotture, sull’uso di spezie sconosciute, ma non dimentichiamoci mai quello che sta scritto nel nostro DNA, ovvero la nostra storia fino ad oggi. Non possiamo fare una rivoluzione così di punto in bianco, mi sarebbe piaciuto che questo concetto fosse maggiormente evidenziato all’inizio o alla fine dell’Atelier della salute, ma non è stato così. Comunque tutto ciò che hanno voluto dimostrare verte in questa direzione.
Tornando al food contest, non potete immaginare la mia sorpresa nel vedere alcune mie ricette classificate tra le vincitrici, che soddisfazione, sapendo che le ricette erano state valutate da una commissione scientifica di tutto rispetto dove i membri erano parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Mi sono classificata al terzo posto per la categoria delle merende per i bambini con il panino alla zucca, mandorle e cioccolato; al quarto con le crostatine senza per la categoria dei dolci e al nono con il contorno bizzarro con la barbabietola.
Sono ricette che fanno parte del mio quotidiano, nel senso che le preparo per la famiglia, ebbene sì ci vuole impegno anche in cucina, di tempo e di organizzazione, non ho mai detto che sia semplice, ma è necessario “ri-trovare” questi due fattori.
L’Atelier della salute: organizzazione
Non ero mai stata a Napoli e purtoppo il tempo tiranno non mi ha permesso di vedere la città, ma solo di sentirne l’atmosfera, dovrò ritornarci e visitarla meglio.
Arrivata all’Atelier della salute, mi sono accorta subito che avevano organizzato un mega evento, con tanto di tende della protezione civile dove si sarebbero effettuate alcune visite: quella con la nutrizionista, quella dermatologica, quella per la prevenzione dei tumori al seno e molte altre, alla fine sono state 650 visite e circa 2500 visitatori nei due giorni, credo proprio un bel successo. Oltre a queste erano presenti anche degli stand di divulgazione: sulle allergie, sull’attività motoria, sulla percezione del gusto, sull’alimentazione in età scolare e molto altro. Tutti argomenti trattati in modo più approfondito durante alcuni workshop in aula.
In contemporanea ci sono state delle sessioni di rilassamento, tai chi e altro nel prato di fronte ed ancora degli showcooking nella zona mensa con chef che hanno dimostrato che si può cucinare in modo sano e naturale anche con poco sale ed utilizzando ingredienti facilmente reperibili.
Purtoppo mi sono divisa tra workshop e shocooking perdendo in parte l’uno ed in parte l’altro, questa infatti è l’unica critica che mi sento di fare, c’erano troppe cose in contemporanea e ci si perdeva un pò!
I miei preferiti all’atelier della salute
L’argomento allergie ed intolleranze è uno di quelli che mi è piaciuto di più, abbastanza approfondito e faceva un pò di chiarezza con tanta confusione che si sente in giro tra allergia ed intolleranza, hanno definitivamente messo una croce sopra a tutti i test per le intolleranze.
Altro argomento ben trattato è stato quello sull’alimentazione dei bambini, che oggi hanno una nutrizione molto sbilanciata, mangiando troppo e pure male a merenda e con una mancanza di frutta e verdura. A questo proposito lo chef ha cucinato ua crema ed una pastafrolla senza uova, dimostrando la fattibilità ed il gusto. Sono sempre più convinta che le merende siano il principale cambiamento che dobbiamo iniziare a valutare.
Hanno messo l’accento sulle metodologie di cottura, dalla cottura sottovuoto, mannaggia mi hanno invogliato a pensare che il mio prossimo forno sarà a vapore, doveste sentire che gusto aveva il polipo e la seppia che ho mangiato dopo essere stato cotto in questo modo, alla frittura: sì avete letto bene, una frittura che se fatta alla giusta temperatura: con l’olio extravergine di oliva, con la panatura giusta: senza uova, con la carta assorbente senza grassi, riesce a mantenere le proprietà nutritive dell’alimento e non riempirsi di grassi! Accorgimenti che adotterò di sicuro durante i miei fritti, anche se molto pochi.
La vera Dieta Mediterranea
Hanno volutamente lasciato un discorso molto generale sugli ingredienti della dieta mediterranea: come cereali integrali e verdura / frutta più volte al giorno, legumi quotidianamente; carne, salumi, uova poche volte alla settimana; pesce almeno tre volte a settimana; latticini preferenzialmente yogurt e latte quotidianamente (qui mi discosto un pochino); limita il consumo di zucchero; utilizza l’olio extravergine di oliva; rimani sui 6 grammi di sale al giorno. Parlerò in un articolo più specifico delle caratteristiche principali della Dieta Mediterranea.
Chi riesce a farla quotidianamente? Sembra che tutti l’abbiano seguita fino ad oggi, ma se andiamo con raziocinio a pensare ai pasti delle nostre giornate, ci accorgeremmo presto che in realtà non è così! Le nostre nonne la mettevano in tavola, per noi è diventata molto complicata. Non disperate ci sono delle soluzioni, dei piatti come quelle delle nonne, ma più rapidi da eseguire e più in linea con la modernità che utilizzano gli stessi ingredienti. Le ricette che ci sono nel mio blog, infatti, lo dimostrano.
Conclusioni dell’Atelier della salute
Finalmente le istituzione iniziano a capire che la prevenzione si fa anche a tavola! Non c’è nulla da inventare sia chiaro, ma solo un uso bilanciato e variato di ingredienti di ottima qualità. Hanno sottolineano pure che la sana nutrizione dev’essere accompagnata all’attività sportiva e alle tecniche di rilassamento!
Seguire questi semplici step aiuta a vivere sani più a lungo senza malattie infiammatorie croniche, che aumentano sempre più e che costano molto alla sanità pubblica, meglio che l’abbiano capito tardi che mai, aggiungo io.
Sana nutrizione, comprendendo anche l’acqua che beviamo, attività fisica, meditazione sono la strada giusta da seguire, e voi la state percorrendo?